
La cultura
inchiesta, reportage
Il Saggiatore
5 dicembre 2019
cartaceo
448
Sono gli ultimi anni della Depressione, ma la morsa della povertà che stritola i coltivatori di cotone in Alabama e negli altri stati del Sud non accenna ad allentarsi, perpetuata da una miseria ormai endemica e inevitabile.
Nell’estate del 1936 la rivista Fortune invia in Alabama un giovane scrittore, James Agee, e un fotografo, Walker Evans, per preparare un articolo sulla «vita quotidiana e l’ambiente di una famiglia media bianca di contadini fittavoli». Partiti con l’intenzione di fare un semplice reportage, i due si trovano di fronte a una realtà impossibile da restituire attraverso i normali mezzi espressivi: decidono di immergercisi, di vivere nelle case dei contadini, di condividere ogni aspetto della loro esistenza, cercando di trasmettere con parole e immagini ciò di cui sono stati testimoni, senza omettere nulla.
«Impubblicabile» è il giudizio di Fortune sul materiale raccolto: troppo vero, diretto e al tempo stesso troppo complesso e vasto. Così quella che doveva essere una semplice inchiesta si trasforma in un libro che sfugge a qualsiasi catalogazione: romanzo, saggio, indagine sociologica, pamphlet, illuminazione poetica, confessione, riflessione morale. Pubblicato nel 1941, Sia lode ora a uomini di fama viene accolto con entusiasmo dalla critica e col passare del tempo incontra una fortuna sempre crescente, fino a diventare un libro di culto che eleva Agee tra i grandi cantori dell’America come William Faulkner e John Steinbeck.
A quasi otto decadi di distanza, il viaggio di Agee e Evans nel cuore dell’America più vera rimane un’opera fondamentale che trascende gli anni e le generazioni: un immenso paesaggio con figure, dove gli inganni che la coscienza e la percezione giocano all’osservatore sono indagati con un’attenzione tanto spietata quanto è pudica e rispettosa quella riservata all’esperienza di chi viene osservato.
James Agee (1909-1955), nato a Knoxville, Tennessee, è stato reporter e critico letterario per riviste come Fortune, Time e The Nation. Ha anche lavorato nell’industria cinematografica legando il suo nome a numerose sceneggiature, tra cui La regina d’Africa e La morte corre sul fiume. Tra le sue opere ricordiamo i romanzi Una morte in famiglia (vincitore del premio Pulitzer), La veglia all’alba e la raccolta di poesie Permit Me Voyage.
Walker Evans (1903-1975), Nato a St. Louis, ha iniziato la sua carriera di fotografo a venticinque anni, raggiungendo la celebrità per le immagini scattate durante la Grande Depressione. Oltre ad aver lavorato nelle redazioni di Time e Fortune ha insegnato per molti anni Arti grafiche alla Yale University.

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.