
Saggio
66thand2nd
4 marzo 2021
Cartaceo
176
La razza, una cosa che esiste e non esiste allo stesso tempo, è l’elemento che più ha definito la mia esistenza.
Io sono la mia pelle, i miei capelli, il mio nome, sono le tradizioni dei miei genitori.
La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi. E quell’unica persona è Bellamy, Mike, Blessy, David…una moltitudine in parte sommersa, sotteranea. Quell’unica persona è chi si è sentito dire troppe volte che “gli italiani neri non esistono”: lo gridano negli stadi, lo dice certa politica, sembrano confermarlo le serie tv, la letteratura, i media.
In un certo senso è persino vero: gli italiani neri non emergono, non si vedono negli ambienti della cultura, nei talk show e nelle liste elettorali. O meglio, in quei luoghi esistono ma solo come oggetto del discorso, quasi mai come soggetto. La loro presenza è ridotta alla riforma della cittadinanza, ai casi di razzismo, all'”immigrazione fuori controllo”, ai barconi, all'”integrazione”. Con un approccio inedito e un linguaggio fresco e “social”, Nadeesha Uyangoda apre in questo libro, che incrocia saggio e memoir, un’onesta conversazione per comprendere meglio la dinamica razziale nel nostro paese.
L’AUTRICE
Nadeesha Uyangoda è nata in Sri Lanka, ma vive in Brianza da quando aveva sei anni. È un’autrice freelance che da tempo si occupa di identità, razza e migrazioni. I suoi lavori sono stati pubblicati da Al Jazeera English, “Rivista studio”, “The Telegraph”, Vice Italia, openDemocracy.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.