

romanzo
Sperling & Kupfer
28 maggio 2019
ebook
560
“DANIEL SPECK, L’AUTORE TEDESCO CAPACE DI DESCRIVERE L’ITALIA CON GRANDE REALISMO, TORNA CON UN ROMANZO CHE PARLA DI IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE, AMBIENTATO TRA LA SICILIA DI OGGI E LA TUNISI DEL 1942”
PICCOLA SICILIA
Daniel Speck
Sicilia, 2018. Dal mare emergono i resti di un aereo inabissatosi durante la Seconda guerra mondiale. Tra i reperti, una vecchia macchina fotografica con le iniziali M.R. Quelle di Moritz Reincke? Cineoperatore dell’esercito tedesco di stanza in Nord Africa, non aveva mai fatto ritorno a Berlino. Forse per questo Nina, sua nipote, è diventata archeologa, per chiarire misteri irrisolti. Ma proprio ora che la verità sembra venire a galla insieme al relitto, si fa avanti una sconosciuta. Nata in Medio Oriente, dice di essere figlia di Moritz – o meglio, Maurice: il nome della sua seconda vita.
Tunisi, 1942. Nel quartiere chiamato “Piccola Sicilia” convivono da sempre culture e religioni differenti. Tanti gli immigrati italiani, come la famiglia ebrea dei Sarfati: il dottor Albert e sua moglie Mimi; il figlio maggiore, Victor, pianista; e Yasmina, salvata dall’orfanotrofio e cresciuta come una figlia. Con l’arrivo della guerra l’equilibrio del loro piccolo angolo cosmopolita inizia a vacillare. Tra gli invasori tedeschi, un giovane soldato filma quel mondo prossimo alla fine. Il suo nome è Moritz. Non sa che una scelta di umanità sta per legare il suo destino a quello di Victor e Yasmina.
Le storie di due famiglie, legate a loro insaputa, s’intrecciano sullo sfondo della Storia in cui il nostro presente affonda le radici.
Daniel Speck, sceneggiatore di successo, docente e scrittore, è nato a Monaco di Baviera nel 1969. Ha studiato storia del cinema presso l’Università di Monaco e la Sapienza di Roma – città in cui ha vissuto per alcuni anni – e alla Scuola di cinema di Monaco. Per il suo lavoro di sceneggiatore ha ottenuto premi prestigiosi, come il Grimme-Preis, definito «l’Oscar della tv tedesca». Volevamo andare lontano è il suo primo romanzo, diventato subito un bestseller in Germania, dove è stato l’esordio più venduto nell’anno di uscita e ha svettato per oltre dodici mesi nella Top 10 di «Der Spiegel». È ora in corso di traduzione in altri Paesi europei, ed è già diventato una serie tv, girata in gran parte in Italia.
Vivere in un posto è diverso rispetto a visitarlo. Se Daniel è riuscito a trasmettere bene una prospettiva e una visione di un mondo differente dal suo, sicuramente è grazie alla sua sensibilità e al suo dinamismo. Comprendere gli usi, i costumi e i modi di dire di una popolazione e di un posto richiede molta apertura mentale. Il resto della narrazione la completiamo noi però e possiamo decidere sempre di modificare la nostra vita uscendo dal noto e andando verso l’ignoto, che ovviamente non è da intendersi come un salto nel vuoto, ma solo un qualcosa che non si conosce, perchè percepito o visto solo da fuori. Come mai parla di pentimento, facendo intendere di non essere felice per qualcosa nel suo presente?
Sto leggendo Volevamo andare lontano e mi sta colpendo l’ empatia con cui l’autore, tedesco parla dell’Italia e dell’emigrazione italiana in Germania. Amo molto questa nazione primo perché sono protestante e poi perché ho studiato tedesco all’università e sono andata tante volte per conoscerla meglio. Adesso insegno in Italia ma mi sono pentita di non essere andata a lavorare in Germania