Vite inattese
sport, biografia
66th and 2nd
27 febbraio 2020
cartaceo
208
La presenza di Baggio è intermittente, liminale, sempre sospesa sul crinale del tradimento. Vederlo giocare è come aspettare una stella cadente la notte di San Lorenzo, e se vogliamo è un’esperienza più religiosa che veder giocare Maradona
Roberto Baggio non è una figura scontata: come il protagonista di un romanzo, è un groviglio di volontà e caso, un uomo incredibilmente determinato e allo stesso tempo del tutto in balia degli eventi. Come se tutti i suoi sforzi servissero a opporsi al destino e allo stesso tempo a compierlo (uno dei tanti paradossi con cui probabilmente il buddhismo lo ha aiutato a convivere).
Stefano Piri ripercorre la vita e la carriera di Baggio a partire dalla sua magica apparizione a Vicenza, quando non ha ancora vent’anni e sembra un angelo spietato che inchioda i difensori avversari a terra. Quando ha solo un pensiero: prendere la palla e andare dritto in porta. Il viaggio del campione dentro il calcio professionistico è però anche il viaggio interiore di una persona che deve attrezzarsi moralmente ed emotivamente per un mondo molto più complesso di quello in cui è cresciuto. Baggio deve infatti affrontare l’improvvisa notorietà mondiale di Italia ‘90, le stagioni alla Juve, il Pallone d’Oro 1993 e la favola meravigliosa e interrotta di Usa ’94.
Qui arriviamo al cuore del mito del «Divin Codino», all’amore incondizionato degli italiani e alla nostalgia per gli anni ’90. Ma Baggio è ancora di più: è allo stesso tempo l’ultimo fuoriclasse italiano del Novecento e il primo del nuovo millennio, l’ultimo che può permettersi una corporatura da mimo e il primo a diventare un’icona nella nuova celebrity culture sportiva globale, dove atleti come lui e Michael Jordan trascendono le squadre in cui giocano, i risultati e perfino la popolarità degli sport che li hanno resi grandi.
Stefano Piri è nato a Genova nel 1984, ha vissuto a Torino e Bruxelles. Scrittore e giornalista, è redattore di «Esquire» e ha collaborato con «L’Ultimo Uomo», «minima & moralia», «Pandora» e altre testate. Era allo stadio il giorno dell’ultima partita di Baggio in Nazionale e non ha mai dimenticato un’emozione strana – quella di assistere alla fine di un’epoca senza rendersene pienamente conto –, da cui tanti anni dopo è nato questo libro.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.