
Narrativa Storica
Bompiani
23 settembre 2020
Cartaceo+Kindle
Antonio Scurati ci narra con martellante lucidità gli anni in cui regime si consolida e pone le basi per la propria corruzione
Dalle “leggi fascistissime” del 1926, che sanciscono il definitivo smantellamento dello Stato liberale, fino alla grande Mostra con cui nel 1932 il fascismo celebra se stesso nel decennale della Marcia su Roma: in questo nuovo pannello della sua opera Antonio Scurati narra gli anni in cui il regime si consolida e ambisce a permeare ogni aspetto della vita sociale e spirituale italiana. Sono anni straordinari, nei quali Mussolini è costantemente a rischio – per la grave ulcera che lo affligge e per i quattro attentati cui scampa per un soffio – eppure trionfa su tutti gli avversari, impone la nuova scansione del tempo dell'”era fascista” e viene definito da Pio XI “l’uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare”. M. avvia grandi opere pubbliche, impone una tassa sul celibato per accrescere la potenza demografica italiana, si destreggia tra moglie e concubine, vede agitarsi intrighi e congiure. Il Parlamento ascolta sbadigliando l’ultimo discorso in cui il decrepito Giovanni Giolitti si appella ai valori dello Statuto Albertino, in un’aula ormai gremita solo di camicie nere; il Re si lascia scortare dalla Milizia Nazionale – esercito privato di Mussolini; una capillare rete di delatori informa la Polizia segreta sulle trame dei dissidenti in Italia e all’estero; i sindaci diventano podestà e Gentile dà alle stampe il Manifesto degli intellettuali fascisti, mentre D’Annunzio a Gardone è ormai “un bambino viziato che costa troppo”. E intanto l’esercito italiano si macchia di orrendi crimini di guerra per conquistare i deserti dell’entroterra libico. Proseguendo il suo lavoro di ricostruzione storica e civile, Antonio Scurati ci narra con martellante lucidità gli anni in cui regime si consolida e pone le basi per la propria corruzione; ma al tempo stesso mette in scena con plastica intensità uomini e donne che in quell’Italia hanno riposto ogni loro speranza, e con le loro ambizioni e le gesta hanno fatto la Storia da cui veniamo.
Antonio Scurati nato a Napoli nel 1969, ha studiato a Parigi e negli Stati Uniti. Insegna Sociologia della comunicazione presso l’Università di Bergamo, dove è tra i membri del Gruppo di ricerca sui linguaggi della guerra e della violenza. Su questi argomenti ha pubblicato, tra l’altro, “Televisioni di guerra” (Ombre Corte, 2003), “Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale” (Donzelli, 2003) e il romanzo “Il rumore sordo della battaglia” (Mondadori, 2002; Premio Chianciano, Premio Fregene, Premio Selezione Rhegium Julii Opera Prima, Premio Edoardo Khilgren). Per l’editore Bompiani il romanzo “Il sopravvissuto”. È direttore del settore Formazione del Festival di Ravello.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.