libri per bambini e ragazzi
Orecchio Acerbo
23 gennaio 2020
cartaceo
36
Un vecchio ippocastano, nel cortile di una casa alle spalle di uno dei tanti canali di Amsterdam.
“Ho più di cento anni, e sotto la corteccia migliaia di ricordi. Ma è di una ragazzina – Anne il suo nome – il ricordo più vivo. Aveva tredici anni, ma non scendeva mai in cortile a giocare. La intravedevo appena, dietro il lucernario della soffitta del palazzo di fronte. Curva a scrivere fitto fitto, quando alzava gli occhi il suo sguardo spaziava l’orizzonte. A volte però si fermava sui miei rami, scintillanti di pioggia in autunno, rigogliosi di foglie e fiori in primavera.
E vedevo il suo sorriso. Luminoso come uno squarcio di luce e speranza in quegli anni tetri e bui della guerra. Fino a quando, un giorno d’estate, un gruppo di soldati – grandi elmetti e mitra in pugno – la portò via. Per sempre. Dicono che sotto la mia corteccia, insieme con i ricordi, si siano intrufolati funghi e parassiti. E che forse non ce la farò. Sì, sono preoccupato per le mie foglie, per il mio tronco, per le mie radici. Ma i parassiti più pericolosi sono i tarli, i tarli della memoria. Quelli che vorrebbero intaccare, fino a negarlo, il ricordo di Anne Frank”.
Età di lettura: da 9 anni.
Irène Cohen-Janca è nata nel 1954 dall’altra parte del Mediterraneo, a Tunisi, dove ha trascorso la sua infanzia fino alla partenza per la Francia, nel bel mezzo di un’estate. Ha vissuto molti anni a Parigi dove, dopo essersi laureata in Lettere Moderne, è diventata bibliotecaria. Da qualche anno si è trasferita nella regione dell’Essonne, dove prosegue il suo lavoro in biblioteca.
Nel 2000 è cominciata la sua collaborazione con Editions du Rouergue, con cui ha pubblicato moltissimi racconti e romanzi per ragazzi. In Italia sono stati pubblicati per Orecchio Acerbo Il grande cavallo blu (2012) e L’albero di Anne (2010 e 2013), entrambi illustrati da Maurizio A. Quarello.
Tra le ultime sue produzioni in lingua ricordiamo il romanzo Docteur Pim et moi (2014); La tour Eiffel est amoureuse con i disegni di Maurizio A. Quarello (2014); il romanzo Au moins un (2014) ; Le plus vieux de la classe (2009), Les arbres pleurent aussi illustrato sempre da Maurizio A. Quarello (2009), Le chant de l’innocent (2008), Petite comme un poing illustrato da Candice Hayat (2008), Je veux un vieux Noel illustrato da Caroline Dall’Ava (2007), La Mine à bonbecs illustrato da Laurent Moreau (2006).
Maurizio A. Quarello è nato nel 1974 a Torino, dove ha studiato grafica, architettura e illustrazione. Dopo varie esperienze nella pubblicità e nella pittura naturalistica, dal 2004 si è dedicato all’illustrazione per l’infanzia, pubblicando ormai più di una quarantina i titoli in Spagna, Francia, Svizzera e Italia.
I suoi libri hanno ricevuto quattro volte il premio per il migliore albo dell’anno pubblicato in Italia, i premi “Mejor Editados” e il “Premios Visual” in Spagna, “White Ravens” in Germania, “Livres au trésor” e “Prix des Incorruptibles” in Francia, il “Prix Versele” in Belgio. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Iran, Giappone, Cina e Corea. Nel 2007 ha rappresentato l’Italia alla Biennale di Illustrazione di Bratislava.
L’editore di riferimento nel nostro paese è Orecchio Acerbo: tra i titoli del catalogo ricordiamo Fuorigioco di Fabrizio Silei (2014), Mio padre, il grande pirata di Davide Calì (2013), Il grande cavallo blu di Irène Cohen-Janca (2012), Janet la storta di R. L. Stevenson (2012), Effetti collaterali (2011), L’autobus di Rosa di Fabrizio Silei (2011), L’albero di Anne di Irène Cohen-Janca (2010), Toni Mannaro di Manuela Salvi (2006) e Babau cerca casa (2005), il suo libro di esordio. Del 2018 Come si legge un libro? e del 2019 Come si esce da questo libro e soprattutto quando? entrambi realizzati con Daniel Fehr.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.