Classico
Edizioni Clandestine
21 maggio 2020
cartaceo, e-book
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In questa commedia originale e colma di ironia Oscar Wilde mette in scena la società inglese, mostrandola in tutta la sua anima frivola e corrotta
In questa commedia originale e colma di ironia Oscar Wilde mette in scena la società inglese, mostrandola in tutta la sua anima frivola e corrotta, attraverso personaggi quali il libertino Lord Illingworth, del tutto privo di valori etici, la signora Allonby, cinica e civettuola, la pacata Lady Stutfield, sempre pronta a dare ragione a chiunque perché incapace di formarsi un’opinione propria e molti altri. In questa cerchia, si inseriscono, creando un apprezzabile contrasto, la signorina Hester, giovane e passionale americana e Gerald Arbuthnot, ingenuo e ambizioso pupillo della padrona di casa, Lady Hunstanton. Quando Lord Illingworth decide di assumere come segretario personale il giovane Gerald, questi invita la madre a incontrare il suo nuovo mentore, ma un solo sguardo basta alla donna per riconoscere in quegli l’uomo che, anni prima, l’aveva sedotta e abbandonata e che altri non è se non il vero padre di Gerald. Potrà mai la signora Arbuthnot accettare che Gerald parta al seguito di un uomo che per lei ha rappresentato la rovina e che, con le sue idee, potrebbe arrivare a corrompere l’animo integro di quel figlio tanto amato?
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde, nato e cresciuto a Dublino in un ambiente colto e spregiudicato, studiò a Oxford dove ebbe come maestri J. Ruskin e W. Pater.
Il suo ingegno brillante, i suoi successi letterari e le sue pose eccentriche lo imposero come una delle personalità dominanti nei circoli artistici e nei salotti mondani sia inglesi che francesi.
Visse prevalentemente tra Parigi e Londra, ma con frequenti viaggi in Italia, Grecia e Nordafrica. Nel 1882 si recò negli Stati Uniti per un fortunato ciclo di conferenze sull’estetismo.
Nel 1884 sposò Constance Lloyd, da cui ebbe due figli, ma ben presto il matrimonio naufragò. Tutta l’aristocrazia e la classe dirigente di cui era stato fino a poco prima l’idolo lo abbandonarono a causa della sua relazione con lord Alfred Douglas, che in particolare gli mise contro il padre di questi, marchese di Queensberry. In un processo che suscitò enorme scalpore, fu condannato per omosessualità a due anni di lavori forzati (1895). Scontata la pena, in miseria e abbandonato da tutti, si rifugiò in Francia dove morì tre anni dopo.