saggio
Newton Compton
18 aprile 2019
ebook e cartaceo
354
“UN GRANDE DOCUMENTO STORICO. NEL 1941 TUTTO ERA ANCORA IN BILICO”
“LE DECISIONI, GLI ERRORI, LE VITTORIE E LE SCONFITTE CHE CAMBIARONO LA STORIA”
L’ANNO IN CUI I NAZISTI HANNO PERSO LA GUERRA
Andrew Nagorski
All’inizio del 1941 e armate naziste occupavano gran parte dell’Europa. Il Regno Unito di Churchill era in una condizione di isolamento, ormai ultimo baluardo di resistenza a Hitler, ridotto allo stremo dagli attacchi dei bombardieri e dei sottomarini tedeschi. Stalin, nel rispetto del patto di non aggressione, era ancora un semplice spettatore, mentre Roosevelt si riproponeva di tenere gli Stati Uniti fuori dal conflitto, anche se preparava la famosa legge Affitti e Prestiti. In questa situazione, Hitler era convinto che la vittoria fosse ormai vicina. Quell’anno sarebbe stato decisivo, e lo fu davvero, ma non nel senso in cui sperava il Führer. Alla fine del 1941, lo scenario era completamente diverso. Hitler aveva giocato d’azzardo e aveva ripetutamente perso: invadendo l’Unione Sovietica nella stagione meno opportuna e commettendo una serie di disastrosi errori militari; facendo delle uccisioni di massa e del terrore la sua strategia e affrettandosi a dichiarare guerra agli Stati Uniti dopo l’attacco del Giappone a Pearl Harbor. La Gran Bretagna, così, si era guadagnata due potenti alleati: la Russia e gli Stati Uniti. La Germania era ormai condannata alla sconfitta.
Andrew Nagorski giornalista pluripremiato, è vicepresidente e direttore della sezione politiche pubbliche dell’EastWest Institute, un think tank con sede a New York. Nella sua lunga carriera giornalistica, ha lavorato per anni a «Newsweek», guidando le redazioni estere di Hong Kong, Mosca, Roma, Bonn, Varsavia e Berlino. Prima di L’anno in cui i nazisti hanno perso la guerra, la Newton Compton ha pubblicato Hitler. L’ascesa al potere e Sulle tracce dei criminali nazisti.
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.