Classici
Mondadori
16 marzo 2021
Cartaceo
420
Una testimonianza imprescindibile della preziosissima eredità di un maestro della letteratura universale
Gabriel García Márquez aveva meno di trent’anni quando scrisse il celebre racconto Monologo di Isabel mentre vede piovere su Macondo, nel quale diede vita a quello strabiliante spazio narrativo, tanto immaginario quanto reale, che sarebbe diventato il più intenso luogo letterario del nostro tempo. Con Macondo, Márquez inaugurò l’epoca del realismo magico, la peculiare commistione tra la realtà drammatica dell’America Latina e la dimensione leggendaria e mitica che lo consacrò come uno dei massimi autori della letteratura mondiale. Da quel momento non smise più di raccontare il fascino e la purezza della cultura degli indios, i loro dolori malinconici e la dolce intensità dei Caraibi americani, ma anche il destino dei latinoamericani immigrati nella vecchia Europa.
Questo volume riunisce per la prima volta tutti i racconti del premio Nobel per la letteratura, in un’opera che ripercorre il suo cammino d’autore, dalle prove giovanili, in cui già si riconoscono le suggestioni e lo stile che segneranno la fortuna di Cent’anni di solitudine, fino alle più cruciali e intense riflessioni della maturità. Una testimonianza imprescindibile della preziosissima eredità di un maestro della letteratura universale.
Gabriel Garcia Marquez Aracataca, Colombia, 1927 – Città del Messico 2014. Premio Nobel nel 1982, ha avuto con Cent’anni di solitudine (1967) la consacrazione del grande pubblico internazionale. Fra le sue opere: L’autunno del patriarca (1975), Cronaca di una morte annunciata (1981), L’amore ai tempi del colera (1985), Il generale nel suo labirinto (1989), Dell’amore e di altri demoni (1994), Memoria delle mie puttane tristi (2004).
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.