Bookclub
romanzo
66thand2nd
16 gennaio 2020
cartaceo
160
Esistono ancora i viaggi?
Nell’epoca di Ryanair e del muoversi a tutti i costi un romanziere e intellettuale pentito ci racconta sostanze e accidenti del turismo contemporaneo, squadernato davanti ai suoi occhi come una specie di tragicommedia. I luoghi sono quelli, favolosi (stando ai cataloghi), di un’estate infinita che parla la lingua automatica di spiagge ovunque bianchissime e acque implacabilmente turchesi.
A passeggio per un giardino botanico dell’Île Maurice o inseguito da una muta di feroci randagi a Bora Bora, avvolto nei riti dell’upper class italiana in trasferta alle Maldive o sprofondato nella calura isterica di Dubai, bagnato dalle acque mitologiche di Surfers Paradise o alla ricerca di un peluche smarrito in mezzo a un branco di gnu in Tanzania, Patriarca non perde mai il focus del suo sguardo: turismo come distopia, storia di grandi scenari e piccoli traumi.
Tropicario italiano è l’esercizio di un’intelligenza che misura lo stacco tra mondo e catalogo, tra i luoghi e il loro marketing: turismo egosostenibile, con un occhio al Novecento «viaggiato» da grandi scrittori italiani – Moravia, Pasolini, Soldati, Manganelli – e l’altro alla fotocamera dell’iPhone.
Fabrizio Patriarca è nato a Roma e vive su una spiaggia ligure. Ha pubblicato due saggi:Leopardi e l’invenzione della moda(Gaffi, 2008, premio Cardarelli per l’Opera prima di critica letteraria) e Seminario Montale (Gaffi, 2011), e tre romanzi,Qualcosa abbiamo fatto(Gaffi, 2012),Tokyo transit(66thand2nd, 2016),L’amore per nessuno (minimum fax, 2019). Lavora per WestEgg Editing & Oltre.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.