Studi culturali e sociali
Titivillus
15 settembre 2019
Cartaceo
192
L’eurimia. Una danza non danza. Percorsi tra arte, didattica e terapia
«Nell’euritmia, quando se ne voglia raggiungere l’essenza, viene completato l’elemento umano. Non esiste infatti un’altra arte che si serva come l’euritmia in un senso tanto significativo di ciò che vi è nell’uomo stesso. Considerando tutte le arti che usano strumenti, che ne hanno la necessità, esse non dispongono di mezzi e strumenti che si avvicinino all’uomo quanto l’euritmia». Così Rudolf Steiner, in una conferenza del 1924, definisce l’arte euritmica, da lui stesso creata, insieme alla moglie Marie Steiner von Sivers, in seno all’antroposofia. In questo volume Heike Cantori Wallbaum, allieva diretta di Else Klink – direttrice dal ’35 al ’91 dell’Eurythmeum di Stoccarda, la prima Accademia al mondo dedicata alla formazione euritmica, fondata dalla stessa Marie Steiner nel 1923 – racconta il suo personale, non dogmatico approccio a questa disciplina del movimento, nelle molteplici declinazioni che essa può assumere.
L’AUTRICE
Heike Cantori Wallbaum, riceve le sue prime lezioni di euritmia all’età di quattro anni. A diciannove è ammessa all’Eurythmeum di Stoccarda diplomandosi in euritmia artistico-pedagogica con Else Klink. Nel 1994 consegue la specializzazione in euritmia curativa a East Grinstead (Londra).
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.