
Racconti
Gammarò
13 febbraio 2020
Ebook
“I romanzi e i racconti di Tan sono ricchi di interessanti osservazioni di carattere psicologico ed etnografico, dovute sia al suo acuto sguardo scientifico che alle sue doti di artista.”
Egli appartiene a quella pleiade di scrittori russi realisti degli anni ’90 dell’Ottocento – Serafimovič, Kuprin, Veresaev e tanti altri – tra i quali occupò un posto particolare, facendo conoscere al lettore russo l’esistenza degli aborigeni siberiani, Čukči, Jakuti, Jukagiri.
Nel romanzo Le otto tribù è stato ampiamente utilizzato materiale del folclore; sono state create realistiche rappresentazioni della vita di quelle popolazioni, di estrema attendibilità artistica e di grandioso romanticismo. La trama è avvincente, il racconto delle vicende degli eroi è originale, inaspettato e strano e si stampa nella memoria come un quadro raffigurante un popolo fino allora sconosciuto.
Nel romanzo, come nei due racconti, l’anima dell’etnografo Tan si fonde inevitabilmente con quella dell’artista il cui compito, che assolve magistralmente, è quello di inserire scene di vita nelle descrizioni etnografiche che già di per sé sarebbero, comunque, interessanti.
Bogoraz ebbe grandi ammiratori tra gli intellettuali dell’epoca che lodarono soprattutto Le otto tribù, per lo stile epico del racconto, l’esposizione magistrale, le immagini artistiche, la descrizione degli eroi.
L’AUTORE
Tan, come si firmava nelle opere letterarie Vladimir Germanovič Bogoraz, nacque nel 1865 e fin dai primi mesi di vita visse a Taganrog, sul Mar d’Azov.
Negli anni settanta dell’Ottocento, presso larghi settori della borghesia e dell’intellighenzia russa era maturato un fenomeno di politicizzazione in favore delle classi popolari che vivevano in condizioni durissime. Bogoraz, già durante il secondo anno di liceo si diede alla politica in difesa di quelle classi.
Fu arrestato varie volte e dopo l’ennesimo arresto, fu mandato in esilio a Srednekolymsk, sul fiume Kolyma, nella Siberia estrema e desolata dove Bogoraz si dedicò allo studio delle popolazioni aborigene con le quali condivideva le condizioni di vita estremamente dure.
I suoi materiali etnografici cominciarono a essere conosciuti e apprezzati tanto che nel 1895 ebbe, dalla Sezione orientale della Società Geografica Russa, l’invito a partecipare a una spedizione per lo studio dei Čukči del Kolyma. Egli fece letteralmente scoprire al lettore russo, un mondo a lui sconosciuto. Tornato in Russia dopo aver vissuto a lungo negli Stati Uniti, si dedicò attivamente alla difesa dei diritti delle popolazioni autoctone del Nord.
Bogoraz morì nel maggio del 1936, ma le circostanze della sua morte sembra non siano mai state chiarite.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.