
biografia
Rizzoli
12 febbraio 2020
cartaceo
210
Un viaggio per parole e immagini nella mente di un artista tra i più geniali e vincenti della storia dello sport. Impreziosito dalle meravigliose fotografie di Andrew D. Bernstein, fotografo ufficiale dei Lakers che ha seguito Kobe fin dai suoi primi passi allo Staples Center.
Vent’anni di carriera nella stessa squadra, i Los Angeles Lakers, 5 Titoli NBA, due ori olimpici, un’infinità di record personali. Kobe Bryant ha letteralmente rivoluzionato la pallacanestro, prima di ritirarsi nel 2016 scrivendo una toccante lettera d’addio al basket che è diventata un cortometraggio animato premio Oscar nel 2018. In questo magnifico libro illustrato Kobe (autosoprannominatosi “Black Mamba” dal nome di uno dei serpenti più letali e rapidi in natura) racconta il suo modo di intendere il basket: le sfide sempre più dure lanciate a se stesso e ai compagni in ogni allenamento, i riti per trovare la carica o la concentrazione, tutti i retroscena della preparazione ai match e i motivi per cui, semplicemente, per lui perdere non è mai stata un’opzione.
E ancora: la volontà di superare il dolore e rinascere ogni volta più forte dopo i tanti infortuni patiti in carriera, i suoi maestri, lo studio maniacale degli avversari – da Michael Jordan a LeBron James – per carpire loro ogni segreto possibile e migliorare, migliorare ancora e ancora fino all’ultimo minuto dell’ultima partita disputata.
Kobe Bean Bryant (Filadelfia, 23 agosto 1978 – Calabasas, 26 gennaio 2020) è stato un cestista statunitense.
Ha giocato prevalentemente nel ruolo di guardia tiratrice ed è considerato tra i migliori giocatori della storia dell’NBA.[4] Figlio di Joe Bryant e nipote da parte di madre di Chubby Cox, entrambi ex giocatori di basket, Bryant è cresciuto cestisticamente in Italia, dove ha imparato i fondamentali europei, e ha militato per tutta la sua carriera NBA nei Los Angeles Lakers, squadra con cui ha conquistato 5 titoli. Bryant è stato il primo giocatore NBA a militare nella stessa squadra per 20 anni. Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai FIBA Americas Championship 2007 e ai giochi olimpici di Pechino 2008 e di Londra 2012, vincendo la medaglia d’oro in tutte e tre le manifestazioni.
Il 4 marzo 2018 ha vinto il Premio Oscar insieme al regista e animatore Glen Keane, nella categoria miglior cortometraggio d’animazione per Dear Basketball, che ha sceneggiato ispirandosi alla sua lettera di addio al basket.
Rientra tra gli sportivi più conosciuti al mondo e la sua carriera è ritenuta una delle migliori nella storia dello sport professionistico

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.