
Narrativa
Mondadori
19 Marzo 2019
Ebook/Cartaceo
168
La storia di un uomo che viaggia verso la Svizzera per ricorrere al suicidio assistito, raccontata da una prospettiva irripetibile: quella del testimone disposto a mettersi completamente in gioco.
“Sergio fa il reporter e, portando avanti un progetto su coloro che vanno all’estero per motivi di salute, si imbatte in un’opportunità spiazzante: accompagnare in Svizzera un uomo che ha organizzato il proprio suicidio assistito e passare con lui le sue ultime 72 ore. Sergio accetta. Questa è la storia vera di quelle 72 ore e dei millequattrocento chilometri che i due uomini hanno percorso insieme: dal momento in cui si stringono la mano fuori dall’aeroporto di Napoli fino a quello in cui Pietro preme il pulsante per togliersi la vita sul lettino della clinica svizzera gestita da Erika, “angelo della morte” di cui Sergio ci racconta la quotidianità e la scelta di vita.
Per Pietro questo viaggio è il capitolo finale di una strada lunga e dolorosa: dopo gli infiniti consulti medici e la diagnosi senza speranza – una malattia neurodegenerativa destinata a ridurlo a un vegetale – pensava che la decisione di ricorrere al suicidio assistito fosse l’epilogo del suo percorso.
Invece era l’inizio: per poter accedere alla dolce morte, infatti, bisogna aspettare dai medici svizzeri la “luce verde”, ovvero il permesso a procedere.
Con sguardo delicato e rispettoso, con la capacità di mettersi continuamente in gioco e con una scrittura elegante e densa, Ramazzotti accende nel lettore un vero e proprio duello etico interiore e
mette in moto un’altalena di emozioni contrastanti che culminano con la sorpresa per il colpo di scena finale, un evento capace di rimettere in discussione tutte le nostre certezze.”
SERGIO RAMAZZOTTI (Milano, 1965) è fotografo, reporter e scrittore. Ha vinto due volte il premio Enzo Baldoni per reportage da territori di guerra. Tra le sue pubblicazioni, Vado verso il capo (1996), La birra di Shaoshan (2002) e Afrozapping (2006), tutti editi da Feltrinelli, e Ground zero Ebola (Piemme, 2015).
