“Il figlio del direttore” di Piersandro Pallavicini in uscita il 24 gennaio 2023 per Mondadori.
Michelangelo Borromeo ha i tratti dell’uomo incline (o destinato) alla solitudine. Con una disposizione alla battuta e alla freddura, è stato compagno di una donna uscita slealmente dalla sua vita; è devoto alla sua Porsche 911 coupé, alle scarpe inglesi e agli abiti di sartoria; è diviso fra Pavia e la Costa Azzurra, fra le delizie del gourmet e la frenesia dei libri rari.
Qualcuno lo potrebbe definire un “signore” (con quel cognome nobile mal portato); ma più probabilmente pesa ancora su di lui l’essere stato figlio di un uomo che ha fatto invece una voracissima carriera negli istituti bancari lombardi. Ed ecco che il Borromeo riceve una telefonata dal cellulare del padre (morto da due anni). Non c’è nulla di sovrannaturale, ma questa misteriosa chiamata riaccende la memoria del genitore, uno spaccone volgare e smargiasso che non ha mai smesso di piagare e umiliare l’esistenza sua e di sua madre.
Con scrittura divagante e sinuosa, Piersandro Pallavicini insegue una volta di più i suoi fantasmi provinciali, crudele nella messa a fuoco, pietoso nel sorriso che li restituisce alla loro umanità.
AUTORE
Piersandro Pallavicini (Vigevano, 1962) ha pubblicato numerosi romanzi e raccolte di racconti, tra cui le commedie Romanzo per signora (Feltrinelli, 2012), La chimica della bellezza (Feltrinelli, 2016), Nel giardino delle scrittrici nude (Feltrinelli, 2019), L’arte del buon uccidere (Mondadori, 2021). Collabora con “tuttolibri”, supplemento letterario della “Stampa”, colleziona arte contemporanea e scrive delle sue visite negli atelier degli artisti. Nella sua vita parallela fa lo scienziato, per la precisione il chimico, svolgendo ricerche in campo nanotecnologico al dipartimento di Chimica dell’università di Pavia.
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.