“Enzo Jannacci” di Paolo Jannacci e Enzo Gentile in uscita il 17 febbraio 2023 per Hoepli
Maestro dell’iperbole e dell’ironia, Enzo Jannacci ha rappresentato un mondo largo nel settore della comunicazione; offrendosi al pubblico, dagli anni Cinquanta in poi, attraverso mille lavori e innumerevoli sfumature.
Questo volume, scritto in prima persona dal figlio Paolo e da Enzo Gentile – amico personale, compagno di strada e sui campi di calcio; entra in profondità nella vicenda umana dell’artista per raccontare una figura unica e irripetibile.
Un testimone che ha intercettato la società e vissuto in profondità il quotidiano anche in altri ruoli e passioni; il Milan, il karate, la scuola di comicità e la professione medica di chirurgo, a cui ha dedicato importanti anni di studio e di missione. Il libro prende in esame il pianeta-Jannacci partendo dalle sue opere discografiche, per poi risalire a tutte le ramificazioni che hanno fatto di Enzo un monumento della cultura e dell’arte popolare in Italia. Ogni album viene inquadrato, commentato e illustrato, per sottolineare le canzoni, i collaboratori e le figure cardine che hanno contribuito alla realizzazione.
A intrecciare la narrazione un corposo ventaglio di ricordi raccolti per l’occasione tra i colleghi, gli amici e i più stretti collaboratori. Tra questi: Massimo Boldi, Paolo Conte, Renzo Arbore, Gino Paoli, Mara Maionchi, Paolo Rossi, Sergio Castellitto, Paolo Tomelleri. L’opera è infine arricchita da un ampio apparato iconografico, con immagini inedite dell’archivio di famiglia.
AUTORI
PAOLO JANNACCI è un musicista, compositore, arrangiatore e cantautore. Jazzista eclettico, suona il pianoforte, la fisarmonica e il basso.
ENZO GENTILE, giornalista e critico musicale, autore di una ventina di libri con i maggiori editori italiani, scrive e racconta di musica dalla metà degli anni Settanta.
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.